Associazione Radioamatori Italiani - Sezione di Quartu Sant'Elena



 

 

Il CW - (Continuous wave).

La Radiotelegrafia o telegrafia senza fili.

Mi piace iniziare ricordando alcune frasi che furono pronunciate dal nostro Guglielmo Marconi nel 1932 in occasione della rievocazione della prima trasmissione a grande distanza: "Sono lieto di poter rievocare in poche parole le esperienze delle prime trasmissioni RadioTelegrafiche a grande distanza da me felicemente eseguite attraverso l'Oceano Atlantico, il 12 Dicembre 1901".

Da quel lontano giorno la scienza e la tecnica dei collegamenti radio tra le persone, in tutto il Mondo e nello Spazio, ha fatto passi da gigante, offre e offrirà sempre più maggiori e più sicure possibilità di comunicazioni a piccola o a grandissima distanza che l’uomo non abbia mai immaginato o posseduto.

E veniamo al CW (Continuous wave), esso oltre che ad essere il più antico dei collegamenti via radio è, sicuramente, il più affascinate, il più semplice e contemporaneamente il più economico e meno dispersivo metodo di rice-trasmissione che possiamo utilizzare, sfruttando la riflessione della ionosfera, della luna o tramite satelliti artificiali, per comunicare a piccola, media o grande distanza, con l’impiego del codice Morse e delle onde elettromagnetiche.

Il segnale in CW , proprio a causa della sua estrema semplicità (si tratta di una portante radio che è attivata al ritmo dell’alfabeto Morse), non ha bisogno di potenze di trasmissione elevate e occupa oltretutto una piccolissima parte dello spettro radio, tant’è che sono appena sufficienti un centinaio di Hz di banda passante per la comprensione totale del messaggio trasmesso e, (tanto per fare un esempio), la banda passante occupata da una trasmissione in frequenza modulata come quella delle radio libere o di quelle del servizio pubblico, anche se solo con modulazione monofonica, occupa una banda minima di 15.000 Hz, come si può facilmente intuire nella stessa porzione di banda possono trovare spazio oltre 100 trasmissioni indipendenti in CW, inoltre, il piccolissimo segnale in CW, anche in condizioni di scarsa propagazione è abbastanza facilmente decodificabile ed è ancora ascoltabile, (molto dipende ovviamente dalla capacità dei singoli operatori) quando altri segnali emessi a parità di potenza e modulati con altri metodi non sono più ricevibili (escludendo qui, ovviamente, alcuni sistemi di ultimissima generazione che, affiancano il personal computer, oggi praticamente in tutte le case, alla nuova tecnica dei D.S.P. - digital signal processor, che consentono di ricostruire, con complicati e sofisticati algoritmi deboli segnali altrimenti non ricevibili).

Ai tempi odierni, con l’avvento dei satelliti artificiali, delle reti di ponti radio, delle fibre ottiche, della modulazione digitale e, perché no, anche con le comunicazioni via Internet, il metodo della radiotelegrafia senza fili, che fin dalla fine del secolo scorso ha consentito a molti ed in particolare a navi ed aerei la comunicazione con le stazioni a terra, anche e soprattutto per eventuali richieste di aiuto (ricordo il famoso S.O.S. - tre punti tre linee tre punti) è stato in questi ultimi anni completamente sostituito da queste nuove tecniche che, consentono collegamenti sicuri e un impegno meno gravoso da parte degli operatori.

Oggi il CW non è più ufficialmente usato, ma questo non significa che esso sia stato abbandonato, anzi, in quanto è ancora e sicuramente lo sarà sempre, uno dei modi principali d’utilizzo delle onde radio da parte dei Radioamatori di tutto il mondo ed in particolare sulle onde corte.

A questo proposito, vale appena la pena ricordare che, agli albori delle sue sperimentazioni, (era il 1895) lo stesso Guglielmo Marconi (l’uomo che per primo aveva sviluppato il sistema di radio telecomunicazioni ad onde hertziane) non aveva molta fiducia in quelle che sono state poi definite onde corte o ultracorte (sicuramente a causa della scarsa tecnologia disponibile a quel tempo) ed effettuava le sue prove principalmente con le onde di superficie od onde lunghe e sulle onde medio corte, lasciando ad altri sperimentatori che si affacciavano nella scena mondiale, (proprio in funzione della sua scoperta), i Radioamatori, la sperimentazione sulle possibilità di telecomunicazioni in questa parte ancora inesplorata dello spettro delle radiofrequenze.

Proprio le sperimentazioni ed i collegamenti effettuati dai primi Radioamatori, quasi esclusivamente in CW, in particolare nella vecchia Europa e nel Nord America e tra loro, avevano consentito di evidenziare le grandi possibilità offerte dalla trasmissione radio in CW nelle onde corte tanto che le stesse, sono state poi riprese dallo stesso Guglielmo Marconi e poi completamente utilizzate dai Radioamatori e dalle stazioni di servizio pubblico e commerciale in tutto il mondo, al punto che, per evitare che le tante emissioni contemporanee si interferissero tra loro, è stato necessario creare organismi di coordinamento prima nazionali e poi Internazionali per la ripartizione e l’assegnazione dello spettro e delle frequenze in funzione del loro utilizzo.

Tra questi, l’Unione internazionale delle telecomunicazioni (I.T.U.), che è un particolare settore delle Nazioni Unite, di cui, la sua attività, è suddivisa in tre regioni che comprendono il mondo intero (noi, come Europa, siamo compresi nella regione uno).

La stragrande maggioranza dei Radioamatori sono invece organizzati in associazioni nazionali (in Italia quella che, attualmente, conta il maggior numero di associati è l’A.R.I. Associazione Radioamatori Italiani, eretta in ente morale nel 1950) che, a sua volta è membro della I.A.R.U. (International Amateur Radio Union), organizzazione fondata nel 1923 che è l’Unione Internazionale dei Radioamatori.

Sin dal 1923, dopo che i Radioamatori avevano, per primi, dimostrato l’utilità di quella parte dello spettro delle onde radio fino allora inutilizzate, e quale giusto riconoscimento per le loro sperimentazioni, sono state concesse agli stessi, in tutto il mondo, nelle onde corte, le cosiddette H.F., ben nove bande di frequenza ( altre bande ci sono state riservate in VHF, UHF e SHF ) a titolo esclusivo per l’utilizzo ad uso del servizio radioamatoriale che, giusto per ricordarlo, è un servizio d’istruzione individuale, d’intercomunicazione e di studio effettuato dai Radioamatori, che sono persone debitamente autorizzate e che s’interessano della tecnica radio elettronica a titolo esclusivamente personale e senza scopo di lucro.

Come dicevo in premessa, negli ultimi decenni la tecnologia, nel campo dell’elettronica applicata alle radio telecomunicazioni, ha fatto passi enormi, impensabili fino a pochissimi anni fa, e questo progresso (favorito all'inizio dalla necessità di migliorare i sistemi d’offesa e difesa delle grandi potenze economiche e militari, dalle varie guerre ed in particolare dalla guerra fredda) è stato, nel tempo, di fatto, trasferito dalla sperimentazione militare a quella dell’uso civile, permettendo, l’utilizzo e la sperimentazione, (stante la più facile reperibilità d’apparati e parti) di frequenze sempre più elevate (onde sempre più corte e microonde) anche da parte dei Radioamatori che hanno, in queste alte frequenze, oltre alla normale Fonia, Rtty, Sstv, Packet, PSK31 ecc., utilizzato ed utilizzano il CW.

Mi piace sempre ricordare uno dei motivi per cui, da oltre trenta anni, opero in radio esclusivamente in CW quasi su tutte le bande che ci sono consentite, in parte con apparecchiature commerciali e in buona parte con apparecchiature auto costruite.

Per alcuni anni, dopo aver ottenuto la licenza di trasmissione, ho operato inizialmente in fonia, anche con i primi satelliti radioamatoriali messi in orbita nei primi anni settanta e, lanciati, (per nostra fortuna, considerati gli altissimi costi che comporta la messa in orbita di un satellite) come carico aggiuntivo, (una specie di zavorra) al seguito dei satelliti meteorologici, televisivi o commerciali molto costosi.

Proprio operando via satellite, mediante antenne e apparecchiature prevalentemente auto costruite, stante le mie scarse possibilità economiche e lo scopo sperimentale dei satelliti, all’inizio molto sensibili e poi via via sempre meno sensibili in modo che i Radioamatori fossero stimolati al miglioramento dei loro impianti, sono stato costretto, per riuscire ad ottenere il collegamento con altri Radioamatori anche molto di più attrezzati, ad utilizzare il CW che, rispetto alla fonia, non necessitava d’antenne e apparecchiature troppo complicate per portare in porto il QSO (collegamento).

Riscoprivo così questo fantastico sistema di ricetrasmissione e l’uso del codice Morse che, pur di superare l’esame per la patente di Radioamatore, avevo dovuto apprendere ma che poi, appena avuta la possibilità di uscire in aria in fonia, così come succedeva purtroppo per buona parte dei Radioamatori, avevo abbandonato.

All’inizio, operavo con un vecchio tasto verticale poi, dopo che il polso non riusciva più a seguirmi (dal punto di vista della velocità di esecuzione dei caratteri del codice Morse) e, per riuscire ad essere più competitivo durante la partecipazione ai vari contest, ho usato il tasto elettronico che consente una esecuzione precisa e veloce dei punti e linee (ad onor del vero prima di uscire in aria (trasmettere) con il tasto elettronico mi sono allenato per un paio di mesi).

Molto ancora ci sarebbe da dire sul CW e su com’esso è utilizzato dai Radioamatori di tutto il mondo, voglio citare, in sintesi, solo alcuni esempi, l’aspetto sociale con la partecipazione alle emergenze derivate da calamità naturali, ed è qui che il Radioamatore esprime al massimo la sua potenzialità mettendo il proprio mezzo e la sua capacità al servizio della collettività, l’amicizia internazionale mediante il QSO (collegamento) con altri O.M. (Radioamatori) in tutte le parti del globo, (oggi anche con gli astronauti della stazione spaziale sperimentale ISS) la partecipazione ai Contest (questo è l’aspetto competitivo dell’attività del Radioamatore, e si esplica, in estrema sintesi, in gare finalizzate al maggior numero di QSO con altri O.M. nel mondo con potenze e tempi prefissati dal regolamento), ed altro ancora, ma soprattutto, il CW, si presta ancora all’attività di autocostruzione di semplicissime apparecchiature che, riunite con un minimo di strumentazione e con pochissima spesa ci consentono di collegarci con altri Radioamatori in tutte le parti del mondo.

Best 73 de “Vit” Vittorio MEDDA – ISØMVE

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