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Le principali bande di frequenza. (da Wikipedia, l'enciclopedia libera) Il radioascolto viene praticato nei tre ambiti tradizionalmente assegnati alle stazioni radiodiffusive e amatoriali: le onde medie, corte e in banda FM. Le onde medie, in Europa, sono comprese tra la frequenza di 531 e quella di 1.611kHz. Le onde corte sono comprese tra i 2.000 e i 30.000 kHz ma gli organi regolatori, in particolare l'ITU (International Telecommunications Union) di Ginevra, assegna alle emittenti locali e internazionali le seguenti bande operative: Gamme di frequenza in kHz
Lo spettro mondiale della modulazione di frequenza va da 88 a 108 MHz, con diversa spaziatura tra i canali (50 kHz per l'Europa, 200 kHz per il Nord America). Un'altra gamma di frequenza utilizzata solo in Europa, parte dell'Asia e dell'Africa settentrionale sono le onde lunghe, comprese tra 153 e 279 kHz. Nell'intero continente americano, le onde medie sono comprese tra 540 e 1610 kHz, con spaziatura tra i canali pari a 10 kHz (contro i 9 kHz di Europa, Africa, Asia e Oceania). In Nord America e in alcuni stati del Sud America, le onde medie sono state ampliate nella extended band compresa tra 1610 e 1700 kHz. Anche in modulazione di frequenza esistono alcune eccezioni. In Giappone la banda FM speciale è compresa tra 76 e 90 MHz, mentre nelle nazioni dell'ex blocco orientale europeo, viene ancora utilizzata, anche se in progressivo smantellamento, la banda compresa tra i 66 e i 72 MHz. Nelle onde corte o HF (high frequencies, alte frequenze) sono state assegnate altre bande alle stazioni radioamatoriali e ai servizi non diffusivi civili e militari in supporto alla navigazione aerea o marittima e ad altre attività di pronto intervento, sicurezza e coordinamento (il cosiddetto traffico utility o utilitario). Questi stessi servizi non diffusivi, operano anche (spesso su scale geografiche locali, o su regioni estese coperte tramite reti di ripetitori) su frequenze superiori ai 30 MHz, in banda VHF, o a 300 MHz, nelle UHF. Anche i satelliti vengono utilizzati a supporto del traffico utilitario - oltre che naturalmente per la ripetizione di trasmissioni diffusive televisive e il trasporto a lunga distanza di traffico telefonico - su frequenze via via più elevate (bande SHF e EHF). Per il monitoraggio delle frequenze VHF o superiori vengono normalmente impiegati ricevitori a larga banda, detti anche scanner (per la capacità di esplorare rapidamente porzioni di spettro molto estese). Un'ulteriore specializzazione del radioascolto riguarda la ricezione a lunga distanza dei segnali televisivi terrestri trasmessi in gamme VHF (banda I e III) e UHF (banda V). Tra i 48 e i 65 MHz, i segnali televisivi in banda I possono essere ricevuti a distanze notevoli, superiori ai 2.000 km, durante la stagione estiva, in condizioni propagative particolari. |