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Apparati di ricezione. (da Wikipedia, l'enciclopedia libera) Lo strumento di lavoro del radioascoltatore è il ricevitore, un dispositivo commerciale o autocostruito, capace di sintonizzarsi sulle stazioni radio di proprio interesse. Anche una semplice radio a transistor può consentire l'ascolto di emittenti lontane, in particolare in orari serali sulla gamma delle onde medie (MF da 300 a 3.000 kHz). Se l'interesse del radioascoltatore diventa più specifico, è spesso preferibile dotarsi di un ricevitore dalle caratteristiche più evolute in fatto di sensibilità (capacità di ricevere segnali molto deboli) e soprattutto di selettività (capacità di isolare un segnale rispetto alle interferenze). Inoltre, esistono anche ricevitori ancora più specifici, da utilizzare per esempio per l'ascolto di frequenze diverse dalle classiche bande utilizzate dalle stazioni radiodiffusive commerciali, come le onde medie, onde corte (HF da 3 a 30 MHz) e le onde cortissime (VHF da 30 a 300 MHz) solitamente nella porzione di frequenza compresa tra gli 88 e 108 MHz con tipo di emissione FM (modulazione di frequenza). Un secondo elemento spesso fondamentale è l'antenna, una struttura metallica che agisce come intermediario, o trasduttore, tra il campo elettromagnetico generato dal segnale in arrivo e la forza elettromotrice generata all'ingresso del ricevitore. Quest'ultimo filtra, amplifica e trasforma il segnale trasmesso nel contenuto informativo originato dallo studio radiofonico. Questo è il cosiddetto segnale in bassa frequenza, separato dal segnale in alta o radio frequenza trasmesso dall'antenna emittente, definito, proprio per questo motivo segnale portante. L'antenna ricevente usata dal radioascoltatore può essere una semplice antenna retrattile o stilo incorporata, un tratto di filo in rame isolato, un'asta metallica (antenne verticali) o una struttura più complessa, eventualmente abbinata ad accessori in grado di filtrare e amplificare i segnali in radio frequenza. Non meno importanti per una fruttuosa caccia ai programmi radiofonici internazionali o alle stazioni locali più deboli e interferite sono gli accessori che insieme a ricevitori e antenna possono risultare preziosi. Una prima tipologia di accessorio riguarda la radiofrequenza e comprende tutti quei circuiti elettronici attivi o passivi che possono servire per aumentare la sensibilità (amplificatori) e la selettività (filtri passabanda o filtri elimina banda) e la direttività delle antenne (amplificatori, moltiplicatori di Q, sistemi di sfasatura dei segnali per la riduzione delle interferenze). Una seconda riguarda invece la bassa frequenza, cioè l'audio ricevuto e comprende quindi i sistemi di registrazione, filtraggio e manipolazione del segnale. Il registratore a cassetta o minidisc è forse l'accessorio più diffuso perché oltre a consentire il riascolto di segnali particolarmente disturbati serve anche a costruire un documentato archivio delle stazioni ricevute e identificate. Oggi sono sempre più diffusi i sistemi di trattamento del segnale basati su personal computer. Numerosi programmi amatoriali consentono per esempio di ottimizzare la resa qualitativa del sonoro o addirittura di rallentare o accelerare la riproduzione audio per facilitare il riconoscimento di termini non perfettamente comprensibili. Il computer svolge un ruolo sempre più importante in ogni aspetto del monitoraggio delle frequenze radio fino al punto di rimpiazzare interi stadi di ricezione e decodifica dei segnali prima realizzati con componenti elettronici discreti. La Software Defined Radio è già una realtà non trascurabile nei settori professionali che fanno uso di sistemi di comunicazione radio e perfino tra Radioamatori e singoli appassionati di radioascolto evoluto. Si evidenzia inoltre che il "Regolamento delle radiocomunicazioni" approvato nella conferenza U.I.T. del 1979 riguardante la ricezione, trascrizione e /o registrazione di trasmissioni radio cita nell'Art 23: Le Amministrazioni si impegnano a prendere i provvedimenti necessari per far vietare e reprimere:
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